Corrasi – Su Humbenteddu
Il Corrasi continua magicamente ad attirarci ed a sfidarci con le sue cime e le su valli e, in attesa di ripercorrere il Trekking dei 10 Cuili, ci concediamo un trekking sul versante nord insieme al nostro caro amico e compagno di “scarpinate” Edoardo con visita al Cuile Su Humbenteddu.
Siamo a fine Gennaio ed il meteo non è dei migliori e ci aspetta una giornata fredda e con una spessa foschia ma partiamo sperando che la situazione migliori.
Partenza
Si parte dalla stazione di pompaggio di Su Gologone presso la quale lasciamo l’auto ed a poche decine di metri si trova l’entrata del sentiero/carrareccia. La salita è costante ma facile poichè si svolge su una carrareccia tuttora utilizzata dal pastore, che ci supera salendo con la sua Fiat Panda, e che incontreremo nuovamente al cuile presso il quale inizia il vero e proprio sentiero.
Arriviamo all’ovile trovando il pastore intento alla mungitura ed al quale chiediamo di confermarci la direzione per il sentiero e dal quale ci accomiatiamo scusandoci per il disturbo. Il sentiero è scivoloso per le recenti piogge ma comunque piacevole da percorrere attraverso un paesaggio ricco della tipica flora del Supramonte.
Su Humbenteddu
Il sentiero prosegue in costante salita ed alcuni tratti risultano più difficoltosi in quanto poco evidente o con un fondo molto scivoloso. Proseguendo in direzione EST ci portiamo verso una profonda gola e dalla cima della sua parete OVEST riusciamo a scorgere, sul versante opposto, il Cuile Humbenteddu. Nel punto più alto della gola scorgiamo una deviazione sul tracciato che punta direttamente ad EST, seguendo al quale raggiungiamo il cuile. Troviamo il Cuile in fase di restauro avanzato e non possiamo che ammirare il gran lavoro svolto dalle maestranze locali per riportarlo al suo originario splendore.
Dopo una breve sosta per rifocillarci ritorniamo sui nostri passi fino alla deviazione descritta precedentemente ed dalla quale iniziamo la nostra ascesa in direzione SUD-SUD-EST. Da questo punto la salita risulta difficoltosa per il terreno alquanto impervio, per la presenza di zone con profondi campi solcati e dal sentiero che in gran parte risulta praticamente inesistente.
In Cima
L’ultima parte si svolge interamente su roccia nuda e solcata e con una pendenza alquanto accentuata. La fatica, però, viene ampiamente ripagata dal panorama che ci si staglia di fronte ai nostri occhi. La sottile velatura di nubi, poco più in basso, non fa altro che accentuare la grandezza del paesaggio che va dal Monte Tuttavista a NORD-EST, il Monte S’Ospile all’inizio della valle di Dorgali, il Monte Omene, Monte Orude, Monte Fruncu Mannu che costituiscono la costa montuosa che separa la Valle di Lanaitho dalla Valle di Oddoene ad EST. Proseguendo verso SUD lungo tutta la Valle di Lanaitho si scorge la Gola di Pentumas, il Monte Tiscali, il Bacu Doloverre.
Mentre ci avviciniamo al bordo per ammirare questo spettacolo della natura, un’aquila si stacca dalla parete poco sotto di noi ed inizia a volteggiare sulla valle scomparendo poco dopo nella leggera coltre di nuvole.
Rimango estasiato a guardare tutto questa bellezza insieme ai miei due amici e non posso che ringraziare per aver avuto la possibilità di essere qua con loro.
Il programma originale avrebbe previsto altri xx (si, metto xx in quanto i km da percorrere sarebbero stati davvero molti 😉 ) ma, dato l’orario, il meteo e la stanchezza decidiamo di goderci la vista e di ritornare sui nostri passi concludendo il trekking in 6 ore.
Questo è uno dei trekking più abbordabili, se percorso in un periodo asciutto, ed in pochi km si riesce ad ammirare un paesaggio di immensa bellezza.
Invalid Displayed Gallery