3 giorni nel Supramonte di Orgosolo
Un’escursione di 3 giorni nel Supramonte di Orgosolo in pieno inverno era una delle idee che ci ronzavano in mente da un po’ di tempo e con la giusta programmazione ed un po’ di fortuna per le condizioni meteo non troppo avverse siamo riusciti a realizzare questo avventura.
Nel caso di questa escursione invernale il nostro scopo era quello di vivere per 3 giorni (6-7 ed 8 Gennaio 2017) il Supramonte in luoghi e sentieri ben conosciuti e tracciati in modo da non aggiungere ulteriore difficoltà ad un percorso già di per se impegnativo e reso ancor più difficile dalle condizioni meteo non proprio ottimali. Parte del tracciato ci era già conosciuto per averlo in precedenza percorso ( a breve scriveremo un articolo) e parte ci era del tutto sconosciuto ma ne conoscevamo le caratteristiche e questo ci ha reso la progettazione e la pianificazione più facile,.
Primo Giorno
Di solito, quando partiamo dalla Foresta Demaniale di Montes, scegliamo come punto iniziale la piccola foresta dei pipistrelli che si trova ai piedi di Monte Novo San Giovanni, ma questa volta, per questioni di sicurezza abbiamo scelto di lasciare le auto nel posteggio della Caserma della Forestale (Illodei Malu).
È importante ricordarvi che è sempre consigliabile informare, attraverso una mappa stampata, il personale della Forestale del percorso che si andrà ad affrontare, delle generalità delle persone che partecipano e di eventuali contatti telefonici in caso di emergenza. Questa pratica dovrebbe essere seguita sempre in quanto, in caso di emergenza, il lavoro dei soccorritori sarebbe di molto semplificato.
Percorriamo la sterrata che dalla caserma conduce verso la località Ottulu, attraversando il neonato fiume Cedrino e le località polharjos, gutturu alasi, janna su truncone, janna ilae. Tutto questo tratto lo percorriamo sotto una leggera nevicata ed ammirando le bellissime formazioni di ghiaccio che si stanno formando un po’ ovunque.
Dopo una brevissima sosta ad Ottulu riprendiamo il cammino verso Fruncu Su Porcu e deviamo dal sentiero principale per andar a visitare il bel Cuile Intro ‘e Montes.
Attraversiamo la bellissima cresta di s’ishina ‘e malaviu con la vista del supramonte verso la gola di gorropu e giungiamo nei pressi di su honzu (cuile) del quale andiamo a visitare la “vasca” chiamata Su Lahu ‘e Su Honzu. La vasca ricavata con un piccolo muretto di sbarramento di fronte ad una vasca naturale l’abbiamo visitata più volte in estate trovandola sempre più vuota, ma questa volta ci è apparsa molto diversamente. La vasca, quasi del tutto piena, era completamente congelata, mostrandosi come pochi l’hanno ammirata.
Cogliamo l’occasione per un ulteriore sosta per rifocillarsi e date le condizioni meteo e la pesantezza degli zaini (tra i 15 ed i 18 kg) è preferibile mangiare poco, spesso e con alimenti calorici durante il giorno, per questa ragione il nostro amico ha fatto scorta di snack dolci facilmente trasportabili ed energetici, per di più prodotti locali della Dulhes de Orgosolo (http://www.dulhes.it/)
Continuiamo l’escursione visitando il Cuile Hampos Varjos e dirigendoci, lungo un bel sentiero che percorre il fianco orientale di Frunc’Arvu, verso il Cuile S’Orada Hamposa. La vista lungo il sentiero è bellissima e ci mostra tutta la Costa ‘e Monte, la Costa Silana, Sa Codula Manna ed il bianco Nuraghe Mereu (Intro ‘e padente) e Nuraghe Gorropu (Presethu tortu).
Il successivo chilometro ci porta sino ad una radura in cui sorge quello che sarà il nostro campo base per il tardo pomeriggio e la notte: il Cuile Janna ‘e Gori (Huvile Janna Ori).
Questo splendido cuile totalmente ristrutturato presenta un’area totalmente recintata con pali di legno ed una piccola muraddina. Questa caratteristica ha reso ancor più comodo il campo base ed appena arrivati ci siamo adoperati per ripulirne l’interno, fare provvista di legna per i due fuochi che avevamo intenzione di accendere e per prepararci alla cena ed alla notte che si sarebbe presentata gelida, poiché già alle 17 la temperatura era ampiamente sotto lo zero.
La notte ha visto scendere le temperature intorno ai -10° C e l’abbiamo affrontata senza troppi problemi cercando di mantenere il fuoco sempre acceso. Ovviamente eravamo equipaggiati con attrezzature ed abbigliamento invernale da montagna ed avevamo a disposizione anche un equipaggiamento di emergenza nel caso si fosse reso necessario.
Dati | |
Durata | 5 ore : 37 minuti |
Lunghezza | 16.76 km |
Dislivello | -584 m / +459 m |
Secondo Giorno
La mattina del secondo giorno, dopo una ricca e calda colazione, ci mettiamo in cammino di buon ora e raggiungiamo il vicino Campo Donanigoro (Hampu Donianiharu) passando prima per il Cuile Vahileddu (in IGM Cuile Suderle) e per poi salire sulla collina sinistra per visitare il nuraghe Nuragheddu dal quale è possibile ammirare tutto Campo Donanigoro e Monte Oddeu.
Discesa la collina ci dirigiamo, attraversando Campo Donanigoro, verso il Cuile Ziu Raffaele (Huvile Pedde Crua) che raggiungiamo dopo un brevissimo cammino su facile sentiero. Questo è uno dei cuili più famosi e visitati del Supramonte per l’ottima posizione da cui è possibile raggiunger gran parte dei più importanti luoghi del Supramonte.
Dopo le foto di rito ritorniamo sui nostri passi sino all’incrocio dei diversi sentieri in campo Donianigoro per dirigerci verso Su Suercone (Su Sielhone) ed ammirarne la maestosa bellezza. Su Suercone non è altro che una gigantesca dolina, un immensa depressione del terreno causata dal crollo della volta di una cavità carsica (grotta), di 500m di diametro e 250m di profondità ed è Monumento Naturale ed area naturale protetta.
Da qui riprendiamo il sentiero che ci porta al Cuile Ischina ‘e Mesu (Huvile ischina e mesu) ed al Cuile Pistoccu (Huvile Pistohu) lungo un impegnativo ma ben evidente sentiero in salita all’interno di una bellissima foresta di lecci e querce. Dopo circa 4 km da Su Suercone il sentiero confluisce in una carrareccia ben più comoda, subito dopo la radura dove sorge il Cuile Taletto (Huvile Taletho), e che annuncia la conclusione dell’impegnativa salita verso Punta Solitta e S’Iscala di S’Arenargiu (s’arenarju). Discendendo lungo la sterrata abbiamo la possibilità di ammirare il paesaggio sul versante Ovest verso Orgosolo e le bellissime colline ricoperte di un fitto bosco di lecci, querce e conifere sino a giungere in zona Murguliai dove approntiamo il nostro bivacco.
Dati | |
Durata | 6 ore :36 minuti |
Lunghezza | 15.07 km |
Dislivello | -563 m / +521 m |
Terzo Giorno
Ripartiamo la mattina di buon ora sulla carrareccia che ci porterà nuovamente verso Ottulu e sappiamo che sarà un lunga, incessante e faticosa salita per la maggior parte su sterrata ma con la gioia di passare attraverso un bellissimo bosco e con il panorama delle colline verdeggianti di Orgosolo alla nostra destra.
La strada corre lungo la parete occidentale del Supramonte, ai piedi di Frunco Lollove, Punta Sa Pruna e Punta Lolloine, passando in località Fundales, Genna ‘e Matta, Sos Apiarjos con molteplici strappi in salita sino ad arrivare alla scala di Adarre che, con un’ultima ed impegnativa salita ci porta ai piedi di Punta Cabaddaris e quindi ad Ottulu.
Da Ottulu ripercorriamo il sentiero che ci riporta alla Caserma della Forestale di Montes.
Dati | |
Durata | 6 ore : 26 minuti |
Lunghezza | 17.56 km |
Dislivello | -613m / +761m |
Dati Totali | |
Durata | 18 ore : 39 minuti |
Lunghezza | 49,39 km |
Dislivello | -1.760 m / +1.741 m |
Questa escursione non ha volutamente toccato molti dei punti di interesse che era possibile visitare lungo il tracciato o spostandosi di poco da esso poiché nella stagione invernale le ore di luce sono ridotte e le condizioni meteo avverse hanno necessariamente richiesto di approntare i ricoveri per la notte prima del tramonto.
Sconsiglio vivamente di affrontare un percorso del genere se non si è preparati fisicamente, con l’attrezzatura idonea e se non si conosce il territorio ed anzi, sarebbe opportuno, contattare le preparatissime Guide locali che sapranno condurvi in questi luoghi senza rischi e godendo appieno del territorio e delle sue bellezze.
Ciao a tutti ..prima di tutto complimenti per le vostre storie e le belle avventure …avrei una domanda da farvi il rifugio dove avete bivaccato la seconda notte (rifugio murguliai) è sempre aperto ??grazie mille
Ciao Sebastian, grazie per l’apprezzamento. Il Rifugio Murguliai è una struttura comunale gestita e mantenuta dai volontari locali. È aperta a chi ne voglia fare uso. Come sempre ricordo che si è a “casa d’altri” e si deve porre particolare cura e rispetto nell’uso del luogo e lasciare come, se non meglio, di come si è trovato il rifugio. Saluti.