Anello di Silana, Neulaccoro, Pittu ‘e Rutta, Punta Cocuttos
A novembre, sfruttando una di quelle bellissime giornate fredde, decidiamo di percorrere il tracciato di un’escursione che, sulla carta, si preannunciava di grande impatto visivo ed anche fisico, un’escursione che abbiamo chiamato Anello di Silana (Silana, Neulaccoro, Pittu ‘e Rutta, Punta Cocuttos).
Partenza
La partenza è dalla conosciutissima Cantoniera del Passo di Silana, da cui partono diversi sentieri ed il più conosciuto è quello che porta alla gola di Gorropu, ma noi ci dirigeremo in alto, scalando il fianco della montagna, lungo un sentiero appena marcato che parte da dietro la cantoniera, in prossimità dell’entrata dell’ufficio turistico.
La faticosa salita, su terreno impervio, ci è resa meno dura dal panorama sulla Valle di Oddoene e che ci porta sino ad un punto da cui sarà possibile giungere sino alla cima della cresta montuosa e dal quale si può godere di un altro panorama mozzafiato su tutta la Codula Manna, ossia il percorso del Rio Flumineddu, con il lontananza la forma inconfondibile di Monte Novo San Giovanni.
Verso Neulaccoro
Raggiunto questo punto panoramico ad una quota di circa 1.260m e che ci permette di ammirare anche le cime del Gennargentu, proseguiamo sul fianco opposto della costa silana cercando di mantenerci sempre ad una quota di circa 1.180m.
Dopo aver percorso poco più di un chilometro, giungeremo alla dolina di Neulaccoro, un enorme foro nel terreno causato dal crollo della volta di una antica grotta di circa 40 metri di profondità ed al cui interno crescono alcuni tassi.
Dopo una breve sosta riprendiamo il nostro percorso che, scendendo direttamente verso valle lungo il fianco della montagna ed attraversando alcuni tratti di terreno difficile con pendenza impegnativa, ci porta nei pressi del Cuile Sa Terra Vhona e del sentiero 502. Questo cuile è in ottime consizioni ed è attualmente in uso, infatti non di rado si potranno incontrare nei suoi pressi gli animali (capre e maiali) di sua pertinenza.
Il Sentiero 502
Da questo punto prenderemo il bellissimo sentiero 502 in direzione NORD sulla destra orografica della codula Orbisi e dopo poco ci imbattiamo in alcune Laccanas (abbeveratoi) ricavate nella roccia a riprova che la zona è ancora usata per l’allevamento.
A circa un chilometro dal Cuile Sa Terra Vhona giungiamo ai cuili Mufrones, separati da poche decine di metri e presso i quali si può fare una piccola sosta ed ammirare il paesaggio della Codula Orbisi.
Il sentiero prosegue in discesa verso il margine orografico destro del rio Orbisi a cui giungiamo dopo poco e da cui possiamo godere della vista sulla gola; da qui proseguiamo sul sentiero per un altro chilometro sino a giungere al Cuile Orbisi, anche conosciuto come Brusan oppure Or Serras. Dopo le foto di rito si continua lungo il bellissimo Sentiero 502, facendo attenzione, nei pressi di una radura, di tenere la destra all’incrocio con un altro sentiero e che ci porterà, dopo circa un altro chilometro al bellissimo Cuile Pittu ‘e Rutta.
Cuile Pittu ‘e Rutta
Qui ci si fermerà per consumare un pasto sostanzioso ma leggero in quanto, da questo punto in poi, ci aspetta la parte più pesante dell’intera escursione.
Il Cuile Pittu ‘e Rutta è stato sapientemente restaurato e nei sui pressi è possibile incontrare del bestiame e dei maiali che trovano riparo nella cumbule di sua pertinenza. Dalla cresta rocciosa che lo circonda è possibile ammirare il cuore maestoso del supramonte formato dalla confluenza del Rio Flumineddu, del Rio Orbisi che hanno scavato, nei millenni, il paesaggio.
Il Supramonte
Da questo punto sopraelevato è possibile ammirare Sa Giunturas, il punto di congiunzione dei due fiumi, Nuraghe Mereu immerso nella Foresta Millenaria di Sas Baddes, in lontananza Monte Novo San Giovanni ed il nostro sguardo spazia sin’anche al massicico del Gennargentu. C’è da notare che poche decine di metri sotto il punto panoramico in cui ci troviamo, sulla parete rocciosa, si trova una meravigliosa cascata chiamata Su Cunnu ‘e S’ebba.
Ripartiamo rifocillati e rinfrancati pronti per affrontare la lunga salita che, in un prima fase ci porterà verso Punta Cucuttos ed in seguito verso Silana lungo la cresta montuosa.
Cuile Cucuttos
La salita è resa meno difficoltosa dallo spettacolo che ammiriamo alla nostra sinistra e ben presto arriviamo al Cuile Cucuttos in cui, anche grazie alle panche ed al grande tavolo, riprendiamo le forze per l’ultima faticosa salita.
Anche in questo caso il panorama ci sprona ad andare avanti ed è indescrivibile camminare sulla cresta della Costa Silana in una salita infinita su terreno non sempre facile.
Nel punto più alto avremo risalito circa 450 m (dislivello tra il Cuile Pittu e Rutta ed il punto più alto della risalita) e ci ritroveremo in cima alla Costa Silana nel punto in cui, all’andata, abbiamo proseguito verso SUD e la dolina di Neulaccoro. Da qui ripercorreremo i nostri passi in discesa fino ad arrivare alle spalle della cantoniera.