Cala Biriola (Biriala) Baunei Cuile Piddi Sa Nurca (S’unglone ‘e piddi)
L’estate è ormai arrivata in Sardegna e prima che il flusso turistico aumenti a dismisura (ed anche il caldo!!) decidiamo di programmare una nuova escursione nel territorio del Comune di Baunei…Andiamo a Cala Biriola!!!.
La prima meta prefissata è la spiaggia di Mudaloru ma, poichè abbiamo chiesto al nostro caro amico di Baunei, Antonio, e profondo conoscitore di quei luoghi di accompagnarci, lasciamo a lui la scelta del percorso, ed alla fine si opta per Cala Biriola.
PARTENZA
Il tempo necessario per arrivare a Baunei è sempre molto e per iniziare a metter i piedi sul sentiero il prima possibile ci dobbiamo svegliare all’alba.
Arrivati a Baunei, un caffè al bar dove ci incontriamo con Antonio e due chiacchere lungo il tragitto verso il Golgo ed arriviamo quasi all’Ovile Ololbizzi da cui inizierà la nostra escursione.
IL PERCORSO
Il sentiero punta deciso in salita con direzione nord, nella sua parte iniziale ben segnato ma che diventa più labile dopo aver scelto la parte destra di un incrocio in cui la mulattiera si biforca.
A tratti il percorso si inerpica tra i rami dei ginepri e zone di roccia nuda ed un rapido controllo al gps rivela che il nostro itinerario corre parallelo al più classico percorso.
Questa variazione ci permette di godere di più ampi panorami ed, infine, di giungere di fronte alla parete su cui scende il cosidetto S’Iscalone. La vista dalla parete opposta del passaggio da dover affrontare incute un certo timore e una sana paura e fa mettere in dubbio la possibilità di scendere.
S’ISCALONE
S’Iscalone non è altro che una serie di “Scale ‘e Fustes” e di discese ripide ed “attrezzate” con vari ausili.
La prima discesa risulta ripida e difficile da scorgerne l’attacco.
La prima parte è una scala su roccia con un grosso cavo di acciaio che ne rende più sicuro il passaggio e che ben presto diventa un passaggio orizzontale su grossi fusti di ginepro ancorati alla parete e sospesi sul vuoto ad un’altezza di circa 20 metri, infine si ritorna a discendere la parete su una scala di roccia con una corda come ausilio.
Dopo aver disceso la gola su pietraia per circa 200 metri si giunge al secondo passaggio obbligato, costituito da una scala di ferro e da una serie di passaggi su scale di legno e roccia.
Negli ultimi tempi il passaggio ha subito un “ammodernamento” rendendolo più sicuro ma comunque da affrontare con calma ed attenzione.
La scala di ferro lunga circa 10 metri porta ad un passaggio su un “ponte” costituito da legni ed infine si deve discendere una parete di roccia con l’aiuto di una corda.
CALA BIRIOLA
Dopo questi passaggi obbligati si accede al Bosco di Biriala (Billaricoro) che viene attraversato da un sentiero ben marcato ed evidente che porta infine ad affacciarsi dalla parete sud della spiaggia di Biriola godendo dei fantastici colori della sua baia.
La vista è spettacolare e si possono ammirare le pareti segnate da antiche grotte, la spiaggia di bianchi ciottoli e il mare di una trasparenza inimmaginabile.
Per raggiungere la cala si discende per un ripido e sdrucciolevole sentierino che porta alla lingua di roccia che, prolungandosi verso il mare, forma, nella sua parte finale il famoso arco di roccia.
Rivolgendosi a sud si possono ammirare le pareti a picco sul mare con la vicina Grotta del Fico e le più vicine cale che in ordine sono la Caletta delle Piscine e la più grande Piscine di Venere.
Il passaggio verso la cala avviene attraverso due fori formatisi nella parte iniziale che danno accesso ad una cengia nella parete ed infine, attraverso uno spacco nella roccia alla spiaggia.
RITORNO
Il ritorno avviene attraverso il medesimo sentiero con la variante iniziale al punto panoramico sulla cala che punta diretto alla parete dove poter ammirare ricoveri per animali e punti di bivacco per i pastori.
Dopo aver affrontato S’Iscalone in salita e riguadagnato la mulattiera principale la si percorre verso nord, girando, alla sua congiunzione verso destra. Questa mulattiera ci porta verso il Cuile Piddi e la sua grande mandra.
Qui è possibile fare una sosta e decidere se tornare indietro sui nostri passi o scendere lungo la codula sino a giungere ad una profonda fessura chiamata comunemente Sa Nurca ma il cui nome vero è S’unglone ‘e Piddi.
SA NURCA (S’unglone ‘e Piddi)
Impressionante il passaggio attraverso questo enorme spacco e consiglio di deviare a destra al suo termine passando su una piccola cengia da cui ammirare un fantastico paesaggio sul golfo e le sue bellezze.
Riguadagnato il Cuile Piddi l’escursione si conclude percorrendo una piacevole e ben evidente mulattiera.
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Uno dei più bei trekking.. tecnico, panoramico, selvaggio, con bagno finale. Il massimo!
Si, il percorso è molto bello e con la variante iniziale che mantiene il percorso fuori dalla vegetazione e più vicini alla cresta della parete verso il mare è ancora più panoramico. Vedere la scala ‘e fustes dalla parte opposto fa davvero paura. Grazie Antonio.