Il Cardo – Medicina e Cucina
Dopo averne visto gli usi industriali in questo articolo, vi presentiamo gli usi del Cardo in Medicina e Cucina di questa fantastica pianta!!
Le specie comunemente conosciute come cardo sono numerose e differenti per piccoli dettagli che facilmente sfuggono all’occhio, tuttavia quasi tutte le specie seppur con le dovute distinzioni hanno importanti usi, qualità organolettiche, ed officinali. Per comodità la trattazione che segue, si dedicherà al cardo in generale e principalmente al cardo mariano Silybum marianum, in sardo gardu o brentedda e al Cynara cardunculus cardureu o carciofo selvatico.
Medicina Officinale
Per quanto riguarda le proprietà officinali del cardo mariano, sono stati eseguiti numerosi studi clinici, che ne hanno confermato le proprietà antiossidanti ed epatoprotettive.
Queste caratteristiche sono dovute al contenuto di una sostanza la silimarina che si trova negli acheni, i frutti della pianta e in alcune sue altre parti. Viene venduta in erboristeria come compresse o come tisana.
Viene usata in caso di avvelenamento da funghi quali le amanite, nonché per le epatopatie tossiche, poiché aiuta a smaltire le tossine o nelle terapie adiuvanti quindi dopo l’atto terapeutico principale, contro la cirrosi epatica.
Le sostanze antiossidanti della pianta contrastano l’invecchiamento cellulare, dovuto ad alcune reazioni del nostro metabolismo. Sebbene le reazioni di ossidazione siano alla base del nostro funzionamento, possono produrre radicali liberi che danneggiano le cellule del nostro organismo riducendone la vita. La produzione dei radicali può essere contrastata attraverso l’assunzione di sostanze antiossidanti, come quelle contenute nel cardo o in altri alimenti.
Il Sylibum e il Cynara appartengono alla famiglia delle Asteraceae sono perciò stretti parenti del carciofo e possono essere anch’essi impiegati nell’alimentazione.
Il cardo apporta varie sostanze all’organismo: grassi, zuccheri, carboidrati, proteine, fibre, minerali come ferro e calcio, vitamina B e C tutti in varie proporzioni. Ha uno scarso apporto calorico infatti fornisce solo 7 Kcal ogni 100g.
Nonostante gli effetti benefici, risulta sconsigliato utilizzarla per scopi medici ai cardiopatici, alle donne in gravidanza, a chi soffre di ipertensione, e ostruzione delle vie biliari, o assume farmaci quali antidepressivi o ipotensivi. Altre controindicazioni sono possibili reazioni allergiche anche alimentari, effetto lassativo irritabilità e mal di testa.
Cucina
Le preparazioni in cucina delle diverse parti della pianta sono svariate, dalle più semplici alle più complesse, utilizzando direttamente la pianta o estraendo sostanze per particolari processi produttivi.
Di particolare interesse è l’utilizzo per la produzione di caglio vegetale, di recente introduzione in Sardegna, ma ben radicato nella penisola iberica, per la caseificazione e la produzione di formaggi a pasta più molle e dal gusto particolare.
Molto rinomato è anche un miele di cardo sardo e più precisamente del Sulcis , che per ben due volte di cui una nel 2017, ha ricevuto il primo premio al concorso “Grandi mieli d’Italia”.
Il cardo può essere consumato sia cotto che crudo, anche al momento della raccolta magari durante una pausa in una passeggiata in campagna o in escursione.
La radice viene sbucciata lessata e mangiata come contorno nelle insalate, lo stesso vale per le foglie, che vanno raccolte in inverno poiché più tenere e dolci.
Il fusto va sbucciato per ottenere il cuore più morbido e piacevole al gusto. I capolini invece possono prendere il posto dei carciofi, essi possono essere messi sott’olio come anche i gambi. Le foglie vengono utilizzate come ripieno da sostituire ad esempio agli spinaci nei ravioli.
L’alta cucina inoltre si sbizzarrisce anche con piatti evoluti come la parmigiana, le zuppe, cardo gratinato, agnello su letto di cardi.
In sardegna fra i numerosi liquori prodotti vi è anche quello di cardo preparato lasciando in infusione per trenta giorni i gambi ripuliti delle foglie e della parte esterna, il tutto viene poi filtrato e conservato anche per anni.
Altra tipicità di produzione sarda proveniente dal Campidano è la crema di cardo in cui i cardi, una volta lessati e integrati di altri ingredienti come limone o funghi, vengono macinati e poi consumati come spalmabile sul pane carasau.
La pianta può essere facilmente coltivata anche da piccoli orticoltori ancora inesperti, o da chi vuole sperimentare nuove pietanze e nuovi sapori per arricchire la propria dieta.