Il Cardo – Rifiuti e Piante
Spesso le piante sono considerate un qualcosa che fa parte dell’ambiente, che va tutelato salvaguardato e mantenuto intatto, specialmente se si guarda a grandi e vecchi alberi, o a specie a rischio di estinzione.
In realtà le piante potrebbero anche essere viste come il primo mezzo di tutela dell’ambiente stesso, sfruttandole per migliorare situazioni critiche o dannose.
Ad esempio alle campagne contro l’abbattimento degli alberi, si dovrebbero affiancare le campagne per piantarne di nuovi, esse sarebbero altrettanto utili e forse persino più, poiché permettono di continuare a sfruttare la risorsa vegetale, salvaguardando comunque l’ambiente. La tutela al fine di mantenere immutato risulta essere sterile guardando al futuro; altrettanto quanto un uso e una distruzione indiscriminata senza rinnovo; una volta prosciugato di alcune risorse un territorio potrebbe rimanerne povero per sempre.
Bisogna sottolineare che le coltivazioni e le piantagioni possono aiutare l’ambiente, ma solo se praticate in maniera non inquinante, poiché sarebbe solo dannosa una piantagione che fa ampio uso di materiali plastici non riciclabili, prodotti chimici tra cui agrofarmaci e fertilizzanti. Gli ultimi non solo inquinano le acque di falda per lisciviazione, ma possono, durante la loro distribuzione per deriva, allontanarsi dal bersaglio anche centinaia di metri, ed arrivare alle abitazioni vicine. Il contatto con le persone anche sul prodotto finito, dove ne rimangono residui, potrebbe essere una potenziale causa di tumori specialmente nei bambini.
La chimica tuttavia non è sempre qualcosa di dannoso, può infatti riuscire a coniugarsi bene con l’agricoltura e l’ambiente.
La chimica verde rappresenta una tipologia di industria sostenibile; che fa uso delle biomasse ovvero dei prodotti di scarto dell’agricoltura. Queste sono materie prime rinnovabili, nella maggior parte dei casi prodotte in maniera non inquinante; quindi da agricoltura biologica, utilizzate per creare le bioplastiche, materiali riciclabili e compostabili quindi in grado di diventare dei fertilizzanti. Ma cosa molto più importante, le bioplastiche sono biodegradabili e si dissolvono nell’ambiente senza lasciare traccia restituendogli ciò che gli è stato tolto.
Il caso della Sardegna spicca in Europa come centro sperimentale in crescita nella produzione di tali materiali.
Nella zona di Porto Torres uno stabilimento petrolchimico, totalmente non sostenibile, inquinante e con grosse difficoltà economiche, è stato riconvertito in quello che per certi versi è l’opposto ovvero una bioraffineria. [Sito NOVAMONT] – PDF
La coltura che alimenta questo centro industriale è una delle piante forse più umili e spinose che cresce in sardegna il cardo.
Il Cardo

Il Cardo – Rifiuti e Piante – Licenza CC by PXHERE
Il Cynara cardunculus è una pianta facile da coltivare poco esigente da un punto di vista nutrizionale e del terreno, che cresce ovunque, anche in climi aridi ai quali si adatta facilmente, bastano poche piogge per crescere e svilupparsi.
In campo dopo la fioritura vengono raccolti i semi, gli steli e le foglie restanti vengono imballati, per poi essere utilizzati come biomassa dall’industria che tramite le opportune trasformazioni ne ricava sacchetti della spesa, posate, piatti e teli plastici tutti completamente biodegradabili.
Sarebbe auspicabile un domani per l’uomo poter passeggiare per le strade delle città, o in escursione per le campagne, nei bosch, nelle valli, sulle montagne, senza trovare rifiuti, oppure poterli seppellire nascondendoli alla vista; con la consapevolezza che spariranno in breve tempo perchè biodegradabili. Purtroppo oggi la ricerca scientifica propone tante soluzioni; spesso imitando i processi naturali, per risolvere il problema; ma è ancora lontana da una vera conclusione della questione.
Intanto sarebbe già una buona cosa portarsi i propri rifiuti a casa non abbandonandoli in giro.
Il cardo ha tanti altri interessanti usi e altre caratteristiche ai quali verrà dato più spazio nei prossimi articoli.