La Grande Traversata del Supramonte
La Grande Traversata del Supramonte (GTS), un’escursione di quattro giorni, un’avventura tra le più belle ed appaganti che possiate intraprendere in terra di Sardegna.
La Grande Traversata del Supramonte (GTS) è un’escursione che ti lascia il segno dentro e che, insieme al Selvaggio Blu, rappresenta un “must”, una “classica”, tra le escursioni di più giorni in Sardegna ed il cui tracciato, ideato da Corrado Conca, guida ed autore tra i più conosciuti ed esperti in Sardegna, percorre i sentieri che vanno da Arcu Correboi sino alla Fonte di Su Gologone, tagliando da sud a nord tutto il massiccio del Supramonte.
Pianifichiamo con attenzione l’equipaggiamento da portarci, prestando attenzione al peso complessivo dello zaino che dovrà essere ridotto al minimo per permetterci di percorrere gli oltre 50 km senza affaticarsi eccessivamente. Da buoni Sardi però non rinunciamo a della buona carne da arrostire la prima sera. 😉
PRIMA TAPPA (Arcu Correboi – Sa Senepida)
La partenza è fissata per la mattina alle 8:00 del 2 Marzo al parcheggio della fonte di Su Gologone, dove lasciamo le nostre auto e presso il quale abbiamo appuntamento con Giampaolo Dui della European Tour che ci porterà con un comodo van ad Arcu Correboi all’attacco del sentiero della GTS.
Il sentiero inizia esattamente in cima al passo di Arcu Correboi, il più alto valico automobilistico in Sardegna, che ci regala una fantastica veduta dell’Ogliastra e dal quale iniziamo la nostra avventura percorrendo una carrareccia che ci porta ben presto alla Fonte del Flumineddu. Il paesaggio è bellissimo e camminiamo comodamente ammirando la bellezza della natura che in questo periodo dell’anno sta risvegliandosi e, grazie a delle bellissime e soleggiate giornate, sta già mostrando il meglio di se.
Nei pressi del Cuile Is Trogus lasciamo la carrareccia per il sentiero che ci porterà direttamente a Monte Novo San Giovanni attraverso un paesaggio incantevole con piacevoli sali e scendi e facili guadi dei torrenti che qui nascono e rendono il territorio rigoglioso e pieno di vita.
A circa un chilometro da Monte Fumai ci fermiamo presso la Fonte Janna ‘e Entu per riempire le borracce e riposare qualche minuto. Abbiamo fatto un piccolo errore nel seguire un impluvio ed un vecchio sentiero che però si è ben presto chiuso con la vegetazione.
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La prima tappa è facile e piacevole ed arriviamo velocemente a Monte Novo San Giovanni dove dovrebbe concludersi con il bivacco in cima al monte stesso, ma avevamo già pianificato di proseguire, percorrendo una piccola parte della seconda tappa, sino a raggiungere il Cuile Sa Senepida, distante poco più di un chilometro.
Passando sul fianco sinistro di Monte Su Biu e poi attraverso una magnifica foresta giungiamo all’incrocio/guado con il rio Tureddu presso il quale lasciamo gli zaini per andare a far visita al magnifico monumento naturale che è l’Elighe ‘e Tureddu (che è possibile visitare anche con trekking di un giorno LEGGI)
Ritornati all’incrocio, poco distante, sulla cima di una collinetta, sorge una struttura relativamente moderna e ben tenuta che ricorda un pinnetto e che ci ospiterà per questa prima notte.
Al cuile, nei pressi del quale troviamo l’omonima fonte, trascorriamo una notte molto piacevole anche grazie al fatto che la struttura è in muratura e molto spaziosa e la vicina fonte di Sa Senepida ci fornisce tutta l’acqua di cui abbiamo bisogno e che ci permette di approvvigionarci per il giorno successivo.
Ricordo che la struttura è mantenuta dai locali e ci si potrebbe trovare cibo e altre cose che ovviamente non devono essere toccate ed avere rispetto per le cose altrui lasciando come si è trovato.
SECONDA TAPPA (Sa Senepida – Cuile Ziu Raffaele)
Partiamo presto la mattina per quella che sappiamo essere una tappa molto simile alla precedente, con dislivello moderato e che ci farà entrare nell’ambiente calcareo tipico del Supramonte, il meteo è dalla nostra parte regalandoci una fresca e luminosa giornata di primavera.
La prima parte della tappa si svolge sulla carrabile che sale verso Punta Arzane e che ci da accesso a Campu de Su Mudrecu, la distesa di gariga frutto di un grande incendio, e da qui, facciamo una deviazione sul tracciato originale per addentrarci nella Foresta di Sas Baddes ed andare a vedere la maestosa voragine di Su Disterru Orgolesu, voragine che avevamo già visitato in precedenti escursioni ma che, come sempre, ci toglie il fiato per la sua “profonda bellezza”.
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Ripreso il tracciato principale arriviamo in breve tempo all’incrocio (vai a DX) del sentiero per Cuile/Nuraghe Mereu, ma che lasciamo dopo aver percorso circa 500m sino all’incrocio successivo (vai a SX) per salire lungo il sentiero che ci porta in successione ai cuili di Hampos Vargios, S’Horada Hamposa, Janna ‘e Gori e Vahileddu (Suderle).
Quest’ultimo cuile ci da accesso al grande altopiano di Hampu Donanigoro che attraversiamo per raggiungere il famoso Cuile di Ziu Raffaele, posto su un dente di roccia che domina l’altopiano stesso e che segna il termine della seconda tappa.
Non molto distante dal cuile di Ziu Raffaele è disponibile una fonte di acqua (S’arga), famosa per aver quasi sempre acqua disponibile in un luogo così arido e desolato. Mi preme segnalare che S’Arga è una risorgenza che si trova a circa 600m di distanza dal Cuile a circa una decina di metri di profondità, raggiungibile attraverso uno stretto spacco nella roccia calcarea.
Non una delle sorgenti più facilmente raggiungibili e non vi è sicurezza di trovare acqua nei periodi più siccitosi ed inoltre l’acqua, per quanto cristallina, è carica di carbonati. Per queste ragioni avevamo deciso di portare al cuile Vahileddu, il fine settimana precedente, con un trekking a Su Suercone, un rifornimento di bottiglie di acqua necessarie per affrontare il terzo giorno in tranquillità.
TERZA TAPPA (Cuile Ziu Raffaele – Cuile Vilithi Vilithi)
Dopo una stupenda notte nel cuore del Supramonte ripartiamo di buon ora sapendo che la terza tappa sarebbe stata la più impegnativa ed emozionante di tutta la traversata.
Raggiungiamo velocemente Su Suercone, che appare come il cratere di un impatto di un grande meteorite, ma che in effetti è una dolina carsica, un’immensa grotta il cui tetto è crollato.
Ripartiamo in breve tempo ed iniziamo ad affrontare la salita che ci porterà in cima al bordo occidentale del Supramonte; i punti di passaggio son ben definiti e scandiscono l’ascesa e la pianificazione dei tempi e sono il Cuile Pistohu (Pistoccu), l’incrocio con il sentiero 443, Taletho (Taletto), località presso la quale son presenti un Lahu/Honchedda (approviggionamento acqua per il bestiame) ed un Presethu (approviggionamento acqua per gli esseri umani), Huvile Taletho (Cuile Taletto) ed una volta arrivati in cima, Punta Solitha (Solitta) e S’Iscalha ‘e S’Arenargiu.
S’Iscalha ‘e S’arenargiu è uno dei punti di accesso al Supramonte sul versante Ovest in comune di Orgosolo presso la quale dipartono diversi sentieri attraverso i quali è possibile raggiungere qualsiasi luogo del Supramonte; uno di questi percorsi è la carrareccia che prosegue in discesa verso nord e che porta in un altro luogo molto importante, Ala Sennora.
Questo altipiano è caratterizzato dalla presenza di bestiame al pascolo e delle recinzioni per custodirlo e, per noi, segna l’inizio della seconda ed impegnativa ascesa della giornata verso Punta Cateddu. La Nurra ‘e Casula (un pozzo verticale che si apre alla sinistra del sentiero) segna la metà del percorso di ascesa.
Raggiunta Punta Cateddu, presso la quale ci riposiamo ed ammiriamo il panorama e le nostre mete successive che saranno in successione Punta Corrasi, Pradu, Vilithi Vilithi, iniziamo una breve discesa ed una facile salita che ci porta all’attacco superiore di Scala Marras indicato da un cartello segnaletico. Sappiamo che questo punto indica l’inizio della terza ed ultima ascesa impegnativa della giornata e che ci porterà a Punta Corrasi, la cima più alta del Supramonte.
La giornata è calda ma non afosa ed una brezza tesa, ma ancora non fastidiosa, ci aiuta nell’affrontare la salita che attraversa uno degli ambienti più belli del Supramonte.
Arrivati non senza sofferenze in cima a Punta Corrasi, la brezza è divenuta un forte vento che sembra volerci cacciare da quel luogo, offeso dalla nostra perseveranza ed incurante della fatica sin’ora affrontata.
Dopo le foto di rito ci rimettiamo in marcia, sono le 15:30 e dobbiamo ancora fare alcuni chilometri ed il vento, che ora è diventato una bufera, ci sbatte a terra diverse volte. Raggiunta la località Pradu avremmo dovuto passare la notte presso la casetta omonima ma sapevamo che era inagibile e pericolosa a causa del crollo di 2 muri e gran parte del tetto ed avevamo già pianificato di allungare la tappa fino a giungere al cuile Vilithi Vilithi che, seppur piccolo, ci avrebbe sicuramente offerto un riparo migliore e più sicuro.
Un ulteriore vantaggio di un pernotto a Vilithi Vilithi è la presenza di un paio di riserve d’acqua a cui abbiamo attinto per ripristinare la nostra razione d’acqua. (Da notare che essendo delle riserve di acqua piovana e non fonti attive l’acqua a disposizione non è potabile e noi abbiamo provveduto alla sua potabilizzazione attraverso l’uso della Sawyer Mini LINK)
Il vento è fortissimo per tutta la notte, il fuoco che abbiamo acceso per scaldarci produce molto fumo a causa del vento che riesce ad insinuarsi con prepotenza tra i tronchi e le pietre e siamo in 5 in un cuile molto piccolo che non ci permette di sdraiarci….passiamo una notte senza sonno ma anche questa sarà una delle esperienze condivise da ricordare per il nostro gruppo in questa Grande Traversata del Supramonte.
QUARTA TAPPA (Vilithi Vilithi – Su Gologone)
La mattina stanchissimi con il vento che finalmente si è placato usciamo dal cuile ed ammiriamo l’alba con il sole che pian piano si mostra dietro le cime orientali di Dorgali e Baunei e ci prepariamo per quella che sarà un’altra tappa dura anche se breve…dobbiamo arrivare alla Sorgente di Su Gologone.
Il sentiero ben visibile e segnato è caratterizzato da una prima parte con forte pendenza in discesa su terreno insidioso e dobbiamo fare attenzione perchè abbiamo le gambe stanche ed il cervello annebbiato dalla mancanza di sonno ma arriviamo velocemente al pianoro di Orgoi sotto Punta Husidore (Cusidore) dove, nel cuile Orgoi, consumiamo la nostra seconda colazione (abbiamo bisogno di energia).
Da qui proseguiamo lungo il sentiero che porta in fondo al bellissimo altipiano di Sovana in cui sorge un antico villaggio nuragico ma che non raggiungiamo perchè a metà della discesa dobbiamo deviare a sinistra lungo il fianco della montagna attraversando la zona che prende il nome di Sas Seddittas sino ad arrivare in cima a Fruncu Nieddu.
Qui mi preme portare all’attenzione del lettore un ragionamento su una variante al percorso originale che, da quello che so anche lo stesso Corrado prevede, e che a mio parere valorizza ulteriormente la Grande Traversata del Supramonte senza sconvolgerla e permette di risparmiarsi un tratto di percorso (la salita a Fruncu Nieddu, l’interminabile, pericoloso e sfiancante tratto sui campi solcati in cima e la discesa abbastanza anonima sino a Su Gologone).
La variante prevede di continuare la discesa sino a Sovana per poi proseguire lungo il bellissimo e piacevolissimo sentiero (parte del Sentiero Italia) che ci porta al Cuile Orthini, al Cuile S’Aruledda, S’uscradu, Su Ihu (Vicu), Predungianu e concludendo alla Grotta di Sa Ohe dove è presente un bel rifugio con bar. (VEDI SECONDA PARTE DI QUESTO TREKKING)
Questa variante, praticamente tutta in discesa su sentiero facile e con molti punti di interesse, renderebbe l’ultima tappa , a mio modesto avviso, di pari livello emozionale e visivo alle precedenti facendo concludere la GTS in un crescendo di emozioni. Questo ovviamente è un mio pensiero da conoscitore di ambedue i passaggi e con personali gusti ed obbiettivi in fatto di trekking.
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Noi abbiamo proseguito sul percorso originale e dopo aver guadagnato la cima di Fruncu Nieddu abbiamo affrontato una serie interminabile di profondi e pericolosi campi solcati sin oltre la cima di Monte Uddè. Seppur molto affaticati e con la tensione per il terreno insidioso ogni tanto ci siamo soffermati ad ammirare il bellissimo panorama. Finiti i campi solcati inizia una ripida e tortuosa discesa che si conclude nei pressi di un ovile in attività dal quale, attraverso la strada di servizio raggiungiamo la Fonte di Su Gologone poco dopo le 13:00.
L’arrivo alla fonte segna il termine della nostra Grande Traversata del Supramonte, con il cuore pieno di gioia e felici di aver portato a termine un percorso importante e magnifico.
Un ringraziamento va ai miei amici con cui ho condiviso questa bellissima esperienza:
Cristina, Viviana, Tore e Davide
Buoni passi!!
Per chi volesse contattare Giampaolo Dui per transfer:
European Tour
Clicca per chiamare +393495692254
Per la Guida di Corrado Conca :
Grande Traversata del Supramonte
Il sito Ufficiale della GTS
Il sito Ufficiale di Corrado Conca
Questo è uno dei percorsi da sogno, e per fortuna ancora per lo più sconosciuti, da percorrere sul nostro pianeta.
Calpestato in due, il due di Gennaio, lungo le tracce mixate di Corrado
(che non finirò mai di ringraziare per il suo prezioso libretto) e di Stefano Peddis ( che non conosco ma ringrazio lo stesso) in maglietta, in tenda, è stato un tripudio di gioia, spine, scoperte e colori come solo la Sardegna remota sa regalare. Spiace farne pubblicità, ma è una vera meraviglia: puro wild.
Grazie per il feedback. La GTS è uno dei percorsi più affascinanti e wild da percorrere in Sardegna.