Monte Novo San Giovanni – S’elighe ‘e Tureddu
Ho percorso l’escursione che parte da Monte Novo San Giovanni e va a visitare il famoso Elighe ‘e Tureddu (Leccio di Tureddu) diverse volte con diversi compagni ed ogni volta è stato un immenso piacere.
L’escursione descrive un anello di quasi 14 km e di difficoltà medio/facile intorno a Monte Su Biu, partendo da Monte Novo San Giovanni.
Monte Novo San Giovanni
Si parte dai piedi di Monte Novo San Giovanni, caratteristica cima del Supramonte di Orgosolo da cui è possibile ammirare un paesaggio maestoso e selvaggio, attraverso il sentiero che inizia dalla piccola foresta dei pipistrelli e percorre la parte occidentale del tacco montuoso.
Dopo meno di un chilometro, iniziata una ripida discesa, deviamo verso destra per raggiungere l’area dei Cuili Sos Pisanos ed in seguito la bella Baracca di Ziu Mulittu Iseri.
Baracca di Ziu Mulittu Iseri
Questa baracca, oltre a rappresentare un ottimo punto di bivacco per escursioni di più giorni, è un punto di riferimento in quanto è il punto in cui il persorso di andata e quello di ritorno si congiungono.
Infatti a breve distanza, in una radura sopra una sella troviamo l’incrocio di diversi sentieri e carrarecce. Con alle nostre spalle la baracca troviamo:
- di fronte a noi (EST): il sentiero che porta sul lato nord di Monte Nieddu e Monte Su Biu
- alla nostra destra (SUD – SUD EST): la carrareccia in discesa da cui al ritorno saliremo
- alla nostra sinistra (NORD – NORD OVEST): un sentiero che porta verso Fruncu Sa Pira
Proseguendo verso EST costeggeremo Monte Nieddu entrando in un ambiente selvaggio e con panorami stupendi sino ad arrivare alla radura che lo separa da Monte Su Biu.
Monte Su Biu
Ogni volta che sono passato in questo luogo ho sempre avuto la fortuna di ammirare esemplari di muflone a brevissima distanza, vi consiglio, quindi , di fare meno rumore possibile ed osservare con attenzione in modo da individuare prontamente eventuali esemplari.
Dalla radura tra i due monti il sentiero principale prosegue verso destra ma noi devieremo verso sinistra attraverso più labili percorsi (molto spesso sono solo i segni del passaggio di animali), cercando di mantenerci sempre alla stessa isometrica lungo il fianco di Monte Su Biu.
Dopo aver descritto una curva verso EST dovremo trovarci di fronte un passaggio tra due rilievi rocciosi. Data la presenza di rigogliosa vegetazione saremo portati a continuare verso sinistra continuando a costeggiare il fianco montuoso ma, invece, ci dobbiamo infilare tra i due rilievi e nella gola che da essi discende.
Da questo punto ci troveremo in un bellissimo bosco in cui scenderemo fino ad incrociare una carrareccia.
Il terreno nel bosco risulta coperto da fogliame su cui è facile scivolare ma con un po’ di attenzione e seguendo le “vie naturali” che portano verso destra ci troveremo in men che non si dica alla carrareccia.
Questa sarà la carrareccia che percorreremo in salita al ritorno e quindi, una volta incrociata, proseguiremo verso sinistra in discesa.
Nel punto in cui attraversa un fiume (Badde Tureddu) ne prenderemo la deviazione che lo costeggia sino ad arrivare al famoso leccio.
S’Elighe ‘e Tureddu
S’Elighe ‘e Tureddu è un leccio femmina centenario che è nato su una roccia gigantesca e con essa ha condiviso la sua esistenza. L’albero è nato sulla roccia che si trova sul letto del fiume e lei lo ha preservato dalle piene dirompenti ma allo stesso tempo, la sua natura porosa ne ha aiutato la crescita e lo sviluppo. Nel tempo l’albero, diventato più forte è riuscito a spaccare l’immensa roccia inglobandola in un abbraccio eterno ed andando ad attingere direttamente dal suolo gli elementi nutritivi.
Dopo le foto di rito ritorniamo sui nostri passi ed al guado proseguiamo a sinistra in salita verso la località Sa Senepida che dista 600m circa. Prima di giungervi troviamo una costruzione a forma di cuile, chiamato Cuile Sa Senepida, ed ottimo punto di bivacco.
Sa Senepida
Sa Senepida è chiaramente identificabile in quanto è un’area recintata in cui si trova la fonte omonima ed una piacevolissima area picnic in cui ci rifocilliamo e recuperiamo le forze ammirando il magnifico paesaggio che ci circonda.
Per il ritorno percorriamo nuovamente la carrareccia che ben presto inizia ad inerpicarsi lungo il fianco di Monte Su Biu. Terminata la salita ci concediamo un ultimo sguardo a Badde Tureddu ed alla valle del Flumineddu da un vicino punto panoramico per poi proseguire verso Su Vadu ‘e S’Eni.
Su Vadu ‘e S’eni
I cuili di Su Vadu ‘e S’eni, chiamati anche Cuili Sos Sios dal nome della famiglia proprietaria, ci appaiono nel bosco in tutta la loro grandezza e bellezza. Il cuile è tra i meglio conservati che abbia mai visto e questo è dovuto al fatto che il luogo è usato per accogliere i turisti che vogliono vivere l’esperienza di mangiare un tipico pasto sardo in un vero cuile. A tal proposito c’è da dire che il Sig. Sio è con molta probabilità uno degli ultimi veri pastori del supramonte che possa offrire un’ottima esperienza tradizionale.
Da Su Vadu ‘e S’eni proseguiamo scendendo verso Badde S’ospile de Su Vadu ‘e S’Eni ed i cuili di Honeai. In questa valle abbiamo la possibilità di scegliere se andare verso sinistra lungo una lunga carrareccia che ci riporterà al punto di partenza oppure proseguire a sinistra per ricongiungerci al percorso di andata presso la Baracca di Ziu Mulittu Iseri.
Sia una che l’altra strada saranno in decisa pendenza ma, a mio parere, quella che passa dalla baracca risulta più panoramica e piacevole.